La Brianza, con la sua straordinaria capacità di adattarsi ai cambiamenti, ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide del futuro.
Questa settimana ho avuto l’opportunità di partecipare all’evento “Disegniamo con fiducia il futuro della Brianza”, organizzato da EY. Un’occasione preziosa per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che le aziende brianzole stanno affrontando in un’epoca di trasformazione digitale e cambiamenti economici globali.
L’evento ha messo in luce come tecnologia, innovazione, digitalizzazione dei processi e intelligenza artificiale possano diventare leve strategiche per la competitività, anche per le piccole e medie imprese del territorio.
La Brianza: un territorio di eccellenza imprenditoriale
La sessione plenaria è iniziata con un’interessante panoramica storica presentata da Luca Bertazzini, esperto di economia aziendale. La Brianza, un territorio di soli 400 km², ospita ben 74.000 aziende e 890.000 abitanti, il che significa un’azienda ogni 12 abitanti. Questi numeri raccontano la forza e la determinazione di un tessuto imprenditoriale unico in Europa.
Bertazzini ha ripercorso la storia dell’industria brianzola, nata tra le mura domestiche degli artigiani, a partire dalla produzione di feltro e seta. Questo ha portato alla nascita di una figura innovativa per quei tempi: il mercante-imprenditore, colui che acquistava materie prime, affidava la lavorazione alle famiglie e ne curava la vendita.
Questo stesso modello è stato poi replicato nel settore del mobile, che ha visto la sua esplosione tra il XVII e XVIII secolo, grazie alla richiesta di arredamenti di lusso per le ville nobiliari della zona. Ancora oggi, la Brianza è sinonimo di artigianalità, qualità e attenzione al dettaglio, elementi che rendono il distretto del mobile un’eccellenza riconosciuta a livello globale.
Le sfide attuali del territorio brianzolo
Nel secondo intervento, Giovanni Caimi, Presidente della sede di Monza e Brianza di Assolombarda, ha illustrato i dati dello studio “TOP 1000”, che fotografa lo stato attuale delle imprese brianzole.
Con una battuta d’impatto, Caimi ha esordito con la frase: “La Brianza sta soffrendo.” Tuttavia, ha subito chiarito che, nonostante le difficoltà, il territorio sta dimostrando una capacità di resilienza superiore rispetto ad altre aree. Infatti:
- La Brianza sta andando meglio della Lombardia,
- La Lombardia sta facendo meglio dell’Italia,
- L’Italia ha una situazione migliore rispetto all’Europa.
Uno degli elementi chiave del successo del territorio è l’export. “Ciò che ci salva è l’export,” ha affermato Caimi, aggiungendo con orgoglio che la Brianza ha persino superato il Giappone in esportazione.
Tra gli altri dati salienti emersi:
- Il Tasso di disoccupazione in Brianza è solo del 2,9%, che indica un livello di piena occupazione.
- La percentuale di aziende in utile è di oltre il 93,4%, un chiaro segnale della solidità del tessuto economico locale.
Le chiavi del successo brianzolo: tradizione e innovazione
Dallo studio è emerso che le chiavi del successo brianzolo sono profondamente radicate nei valori della tradizione e nel legame con il territorio. I punti di forza individuati sono:
- La laboriosità dei brianzoli: non solo si lavora tanto, ma si lavora bene.
- Il forte legame con il territorio: le aziende sostengono attivamente la comunità locale.
- Il sostegno alle associazioni: circa 800 associazioni attive sul territorio, una ogni 1000 abitanti, finanziate dalle aziende stesse per rafforzare il consenso sociale e il welfare locale.
Adattarsi significa rimanere competitivi
AI e digitalizzazione: il nuovo mindset dell’imprenditore brianzolo
Uno dei temi centrali dell’evento è stato l’adozione di tecnologia e digitalizzazione come leve per il futuro. Riccardo Bovetti, Partner EY FAAS, ha illustrato come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi possano diventare strumenti fondamentali per le PMI, migliorando l’efficienza e aprendo nuove opportunità di mercato.
Attraverso esempi ha mostrato come le aziende possono adottare con successo strumenti digitali per ottimizzare i processi produttivi, migliorare la gestione delle risorse umane e implementare soluzioni data-driven per la crescita del business.
Durante l’intervento è emerso un concetto fondamentale per il futuro delle PMI brianzole: l’evoluzione della mentalità imprenditoriale. Se fino ad oggi gli investimenti in digitalizzazione erano considerati operazioni a lungo termine, come l’implementazione di sistemi ERP e MES, oggi è necessario un approccio più agile e flessibile, capace di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle nuove tecnologie emergenti.
L’imprenditore brianzolo, abituato a pianificazioni a lungo termine e investimenti strutturali, deve ora cambiare paradigma e abbracciare una nuova mentalità: quella dell’agilità e dell’adattabilità.
Dall’investimento a lungo termine all’approccio “on-demand”
Il futuro del business non si baserà più esclusivamente sull’acquisto di infrastrutture complesse e permanenti, ma sull’adozione di soluzioni “off the shelf”, ovvero applicazioni e strumenti digitali pronti all’uso, che possono essere adottati e dismessi con la stessa rapidità con cui cambiano le esigenze aziendali.
Un esempio concreto?
Le aziende possono acquistare applicazioni di intelligenza artificiale, analisi dei dati o automazione dei processi, già sviluppate da terze parti, utilizzarle per risolvere specifici problemi operativi per un periodo limitato, e poi interrompere l’abbonamento quando non più necessarie. Questo approccio permette di:
- Ridurre il rischio finanziario, evitando costosi investimenti iniziali.
- Aumentare la flessibilità, adottando solo le soluzioni realmente utili in quel momento.
- Velocizzare l’adozione delle nuove tecnologie, bypassando lunghi cicli di implementazione.
- Focalizzarsi sulle esigenze immediate, senza dover pianificare a lungo termine ogni innovazione.
![Artigianato brianza](https://www.michelasevergnini.it/wp-content/uploads/2025/01/artigianobrianza-1024x675.jpg)
L’importanza dell’adozione rapida delle tecnologie digitali
Le PMI devono comprendere che il vantaggio competitivo non sta più solo nella proprietà di asset tecnologici complessi, ma nella capacità di adattarsi e integrare rapidamente nuove soluzioni. Il mercato oggi richiede imprenditori pronti a sperimentare, testare e modificare le proprie strategie in modo dinamico, sfruttando gli strumenti digitali disponibili.
Ad esempio, un’azienda manifatturiera potrebbe implementare un sistema di analisi predittiva basato su IA per monitorare la qualità della produzione, utilizzarlo per sei mesi per migliorare l’efficienza e poi sostituirlo con una soluzione più avanzata senza dover affrontare grandi investimenti iniziali.
L’evoluzione della mentalità imprenditoriale deve passare attraverso tre principi chiave:
- Flessibilità decisionale: imparare a prendere decisioni rapide e pragmatiche, adattandosi ai cambiamenti del mercato.
- Orientamento ai dati: utilizzare tecnologie che permettano di raccogliere e interpretare dati in tempo reale per migliorare i processi.
- Approccio scalabile: adottare soluzioni modulari che possano crescere o ridursi in base alle necessità aziendali.
La Brianza ha una lunga storia di resilienza e adattabilità. Tuttavia, per affrontare le sfide future, l’imprenditore deve superare la mentalità tradizionale dell’investimento strutturale e aprirsi a un approccio più dinamico e flessibile, basato sull’utilizzo intelligente delle risorse digitali disponibili.
Il modello Brianza: un esempio virtuoso
Un altro aspetto discusso durante l’evento è stato il modello Brianza, che rappresenta un esempio di come tradizione e innovazione possano coesistere armoniosamente. Le aziende familiari, molte delle quali alla terza o quarta generazione, hanno saputo adattarsi ai cambiamenti globali mantenendo solide le loro radici locali.
Durante la tavola rotonda, con la partecipazione di aziende come Gruppo Fontana, F.A.R.O. SpA e Presezzi Extrusion SpA, è emerso come le PMI brianzole stiano investendo in innovazione, formazione e sostenibilità per restare competitive e attrarre talenti. Di questi spunti scriverò prossimamente, perché meritano considerazioni approfondite.
L’imprenditore del futuro, non solo brianzolo, dovrà essere un “decision-maker digitale”, pronto a sfruttare le opportunità tecnologiche senza farsi frenare da vincoli strutturali. Solo così sarà possibile mantenere la competitività e la crescita in un contesto globale sempre più veloce e imprevedibile.